venerdì 30 aprile 2010
martedì 27 aprile 2010
Proverbio Cinese
lunedì 26 aprile 2010
sabato 24 aprile 2010
Inferno e Paradiso
" Chi sei? " volle sapere Hakuin.
"Sono un samurai" rispose il guerriero.
" Tu un soldato! " rispose Hakuin. " Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!".
Nobushige montò così in collera che fece per snudare la spada, ma Hakuin continuò: "Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa".
Mentre Nobushige snudava la spada, Hakuin osservò: "Qui si aprono le porte dell'inferno! ".
A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino.
"Ora si aprono le porte dei paradiso" disse Hakuin.
giovedì 22 aprile 2010
Perchè ci roviniamo crescendo?
mercoledì 21 aprile 2010
martedì 20 aprile 2010
Al principio fu
"Che cos'è che non va?"
Rispose Adamo:
"Non ho nessuno con cui parlare"
Allora Dio disse che intendeva creargli una compagna che sarebbe stata una donna.
"Essa non dirà mai di avere mal di testa e ti concederà amore e passione ogni qual volta glielo chiederai." E aggiunse: "Questa bella donna metterà insieme il cibo per te e te lo cucinerà, e quando scoprirai i vestiti, lei imparerà a lavarteli. Ella sarà d'accordo con te su ogni tua decisione che tu voglia prendere, non ti scoccerà mai e sarà sempre la prima ad ammettere che ha sbagliato quando tu non sarai d'accordo con lei. Ti loderà ed alleverà i bambini; non ti chiederà di alzarti di notte per prenderti cura di loro."
Allora Adamo chiese a Dio:
"Ma quanto mi costa una donna siffatta?"
Dio rispose:
"Un braccio ed una gamba"
Adamo restò pensieroso per un momento poi chiese:
"Che cosa posso avere per una costola?"
Il resto... è storia!
lunedì 19 aprile 2010
Tutto è migliore
"Tagliami un chilo del migliore pezzo di carne che hai".
Il macellaio prese il coltello e rispose:
"E quale non è il migliore? Qui non trovi un pezzo di carne che non sia il migliore"
A queste parole il monaco si risvegliò.
domenica 18 aprile 2010
sabato 17 aprile 2010
Pensiero Zen
giovedì 15 aprile 2010
Attualmente ironica
Nella comunità del maestro Oshugo vigeva la regola ferrea che nessuno potesse appropriarsi delle cose degli altri. Un giorno il maestro rubò tutti i vestiti e i beni di alcuni suoi discepoli. I discepoli trovarono il coraggio di denunciarlo a un altro discepolo, cui erano affidate le funzioni di giudice della comunità. I discepoli andarono da lui per comunicargli la sentenza:
“Maestro, ti abbiamo condannato ad abbandonare la comunità”
“Ma io sono stato eletto” rispose il maestro.
I discepoli si guardarono, poiché non ricordavano alcuna elezione. “Da Dio, intendo”. I discepoli si guardarono perché era la prima volta che il maestro nominava Dio.
“Comunque, ho cambiato la legge. Contingenza, ciò che non permane. Come può la sentenza di oggi essere la guida di domani? Forse che ci scotteremo con lo stesso sole?” concluse il maestro. E poi, dopo qualche minuto di silenzio: “Buddha è la ciotola o il cane?”.
I discepoli rimasero interdetti.
“Dicevo così, tanto per dire” bofonchiò il maestro Oshugo. I discepoli, finalmente illuminati, si inchinarono.
mercoledì 14 aprile 2010
Buongiorno!!
Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati. Ma il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino:
"Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa".
La vecchia sorrise:
"Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell'altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola.
Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa".
Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto.
Perciò, miei "difettosi" amici, buona giornata e ricordatevi di annusarei fiori dal vostro lato del sentiero...
domenica 11 aprile 2010
DIVENTIAMO UN MILIONE CONTRO IL CIBO OGM
Ciao ,
Aggiungi anche la tua voce per un futuro libero da OGM!
Forse già saprai che la Commissione europea, per la prima volta da 12 anni, ha da poco autorizzato la coltivazione di un Ogm in Europa, senza preoccuparsi dell’ambiente e della nostra salute. Per fermare tutto questo, abbiamo unito le forze con Avaaz e Friends of the Earth per raccogliere un milione di firme e chiedere una moratoria sull'introduzione degli OGM in Europa.
Con un milione di firme noi cittadini europei possiamo presentare una richiesta ufficiale alla Commissione europea. È un’opportunità unica per far sentire la nostra voce. Aggiungi la tua firma e aiutaci a diventare 1 milione, inviando la petizione ai tuoi amici.
Per promuovere la raccolta firme, il nostro “Bus anti-OGM” sta girando l’Europa e ieri è stato in Italia, all’ombra del Colosseo. Dopo la tappa italiana il viaggio proseguirà in Francia e poi in Spagna.
La coltivazione di Ogm fa parte di un modello antiquato di agricoltura intensiva, che continua a utilizzare sostanze chimiche dannose per l'ambiente, non incrementa le rese e non fornisce soluzioni per la crisi alimentare e i cambiamenti climatici. Con rischi imprevedibili sulla salute umana e animale.
Per un futuro verde e senza Ogm!
Federica Ferrario Responsabile Campagna Ogm |
Storiellina della domenica
Maestro e discepolo si trovavano nel giardino della loro dimora, l'allievo guardò il Maestro che sembrava pensoso.
Una farfalla svolazzava allegramente tra fiori rossi porpora e il cielo era terso, spirava una leggera brezza primaverile che rinfrescava l'ambiente.
Il contadino era trepidante in attesa della risposta che il Maestro gli avrebbe dato e anche il discepolo non poteva proprio immaginare come il Maestro avrebbe potuto aiutare il povero contadino.
Dopo qualche minuto il maestro si voltò verso il contadino e gli disse: "Ricordati che l'acqua scorre nel ruscello, le farfalle volano, il vento ci accarezza e il cielo è blu."
Il contadino rimase ammutolito per qualche secondo, poi iniziò a ringraziare il Maestro e ad inchinarsi, sembrava veramente sollevato dal peso delle sue disgrazie.
Quando il contadino se ne andò, il discepolo si rivolse al Maestro: "Maestro, non ho capito il senso della sua risposta" e il Maestro gli disse: 'Aspetta, abbi pazienza!'
Passò un anno e il contadino tornò a fare visita al Maestro. La sua condizione esteriore denotava un sicuro miglioramento rispetto l'anno precedente. Arrivato al cospetto del Maestro Zen gli disse: "Maestro, le sue parole mi hanno veramente aiutato, mi hanno svelato lati che non vedevo nella mia situazione. Mia moglie mi ama e mi accudisce, il mio figlio maggiore è tornato e mi aiuta seguendo le mie indicazioni, anche il Daimyô ha ascoltato questo povero contadino e ha restituito entrambi i miei figli minori che cosi' possono aiutarmi nei campi. Sono diventato un uomo benestante e felice e questo lo devo ai tuoi preziosissimi consigli".
Il contadino fece un dono al Maestro e se ne andò.
Quando furono soli, il discepolo disse: "Maestro, non ho ancora capito, malgrado ci abbia meditato tutto l'anno, come le tue parole possano aver aiutato quel contadino. Ti prego, spiegamelo!"
Il Maestro gli rispose: "caro discepolo, è questo uno dei vantaggi di essere un Mestro Zen: puoi dire quello che ti passa per la testa sicuro che la gente lo interpretera' come grande insegnamento! E agira' di conseguenza!"
venerdì 9 aprile 2010
I semi
Il re tornò a casa e chiamò i tre figli. Diede a ognuno di loro un sacchetto di semi di fiori, e disse che sarebbe partito per un pellegrinaggio: "Starò via qualche anno - uno, due, tre anni, forse di più. E per voi questa è una prova... quando tornerò mi dovrete ridare questi semi. E chi li proteggerà meglio, sarà il mio erede." Poi partì per il suo pellegrinaggio.
Il primo figlio pensò: "Cosa dovrei fare con questi semi?" Li chiuse in uno scrigno di ferro così, quando suo padre fosse tornato, li avrebbe restituiti così com'erano.
Il secondo figlio pensò: "Se li rinchiudo come ha fatto mio fratello, moriranno. E un seme morto non è affatto un seme." Per cui andò al mercato, vendette i semi e conservò il denaro. Pensò: "Quando mio padre tornerà, andrò al mercato, comprerò dei semi nuovi e gliene ridarò di migliori..." Il terzo andò in un giardino e li seminò.
Dopo tre anni, quando tornò il re, il primo figlio aprì lo scrigno. I semi erano tutti morti, puzzavano. Il padre disse: "Cosa? Questi sono forse i semi che ti ho dato? Avevano la possibilità di fiorire e donare fragranza alla vita - e questi semi puzzano! Questi non sono i miei semi." Il figlio insistette nel dire che erano gli stessi semi, e il padre concluse: "Sei un materialista."
Il secondo figlio si precipitò al mercato, comprò dei semi, tornò a casa e li diede a suo padre. Il re disse: "Ma questi non sono gli stessi semi. La tua idea è migliore di quella di tuo fratello, ma non sei ancora abile come io vorrei che tu fossi. Sei uno psicologo."
Quando andò dal terzo - con molta speranza e trepidazione: "Che cosa avrà fatto?" si chiedeva - il figlio lo condusse in giardino dove c'erano milioni di piante fiorite, e milioni di fiori! Il figlio disse: "Questi sono i semi che mi hai dato. Appena le piante saranno adulte, li raccoglierò e te li restituirò."
Il re disse: "Tu sei il mio erede. Ecco cosa bisogna fare con i semi!"
giovedì 8 aprile 2010
mercoledì 7 aprile 2010
Motore di ricerca ecologico
Cari amici desidero proporre
(a chi non lo conosce ancora), un motore di ricerca che devolve l'80% dei ricavi
alla conservazione delle foreste pluviali .
Il motore è : www.ecosia.org
Dentro al sito c'è un video che spiega ogni cosa. Credo valga la pena di
andarci e guardare. Grazie a tutti. Un salutone.
martedì 6 aprile 2010
I tre ostacoli
Disse anche talune parolacce e mangiò il suo cibo con le mani, asciugandosi la bocca al polsino della camicia. Uno di questi tre discepoli se ne andò, scandalizzato di questo atteggiamento.
Il secondo fa avvisato dai discepoli anziani (istruiti così dal Maestro) che questi era un truffatore, che si stavano organizzando per fargliela pagare e che lui doveva stare ben attento a fidarsi di un uomo così. Anche il secondo uscì dal gruppo.
Al terzo il Maestro proibì categoricamente di prendere la parola ogni volta che la chiedeva e di porre qualsiasi tipo di domande.
Anche il terzo se ne andò, sdegnato ed offeso.
Quando il Maestro fu solo con i suoi allievi disse: "Il comportamento di coloro che se ne sono andati illustra tre validi concetti.
Il primo "non giudicare a prima vista".
Il secondo "non giudicare cose di grande importanza da ciò che dicono gli altri".
Il terzo "non fare della tua percezione di stima ed apprezzamento altrui il metro per il tuo giudizio su di loro."